D'accordo su quasi tutto, unica considerazione che farei rispetto alle tue è su Leao e Rebic: sono due risorse che stiamo sprecando, e secondo me non per i motivi che esponi. E' un tema al quale tengo moltissimo, quindi mi scuso in anticipo per l'ennesimo pippone.
Semplicemente, sono due seconde punte, inadeguate per attitudine e caratteristiche sia al ruolo di esterno che a quello di centravanti. Il secondo va benissimo anche come trequartista. Usandoli esterni (o nel caso di Leao centravanti) fai un grosso torto a loro, ma soprattutto, cosa più importante, alla squadra. Perchè la valorizzazione del calciatore non è per il bene del calciatore, ma del collettivo intero. Fare in modo che tutti siano valorizzati non è una cosa semplice, di certo. Però quello che non vedo (e non solo con Pioli, e non solo al Milan) è il desiderio, la volontà di fare ciò. Quando tu metti Leao o Rebic, per continuare in quest'esempio ma ce ne sarebbero ovunque in Italia, esterni e giocano di merda, e tu li rimetti esterni, magari con minore minutaggio, e poi li rimetti esterni, sempre a minutaggio limitato, e continuano a giocare di merda e allora li panchini for ever and ever fin quando non sei costretto a mettere uno dei due (che a quel punto sarà frustrato, snervato, carico di aspettative e di tensione e magari di eccessiva voglia di rivalsa che si trasforma in nervosismo) perchè giochi con 12 giocatori e uno si fa male tu caro Pioli (o caro Rino Gattuso o a un livello più alto Maurizio Sarri, ma in misura più o meno alta tantissimi allenatori) ti sei preso il cazzo a martellate tutto l'anno e alla fine ti lamenti che ti fa troppo male per scopare, e non hai reso un buon servizio a te, non hai reso un buon servizio al giocatore e soprattutto non hai reso un buon servizio alla squadra.
L'equilibrio in un undici titolare è sempre labilissimo anche nelle squadre forti negli ultimi anni, perchè gli allenatori invece di valutare le caratteristiche dei giocatori che hanno e sfruttarle al meglio partono da un preconcetto e poi cercano di applicarlo usando quello che trovano, cosa che a) rarissimamente si può verificare compiutamente e b) ti porta ad usare male tutti quelli che non si confanno al preconcetto. Ora, va bene se sei Guardiola e sei un genio e hai una rosa fortissima, ma negli altri casi diventa un problema, in tantissimi casi sottovalutato. Perchè a Sarri in tanti, me per primo, facciamo le pulci perchè se ne parla spesso, ma tanti altri fanno come lui, ma senza neanche un'idea così compiuta come quella dell'allenatore toscano.
L'allenatore è un mestiere difficile, e seduti a casa siamo tutti bravi, senza dubbio. Ma questa mi sembra una chiave di lettura che ha influenzato, e di molto i temi del calcio mondiale odierno, chiave di lettura della quale non frega un cazzo a nessuno, mi pare di capire. E ne perde il calcio in generale. Unita ad un altro mio cavallo di battaglia che è quello della valorizzazione della tecnica nelle giovanili invece di fare american gladiators
Non so, vorrei sapere che ne pensate.
Sai, questo... questo è un caso molto, molto complicato, Maude. Un sacco di input e di output. Fortunatamente io rispetto un regime di droghe piuttosto rigido per mantenere la mente, diciamo, flessibile.