Luca Serafini

Chiacchere da bar sul Milan, discutendo su tutto ciò che non è riconducibile alle categorie già esistenti
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IlFuSheva_7
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Re: Luca Serafini

Messaggio da IlFuSheva_7 »

FedericoV ha scritto: Ti quoto eh... ma su twitter sostiene di averne parlato proprio con Demetrio. Della serie, se dipendesse da Barbara l'avvicendamento sarebbe questo.
Guarda Fede, credo che a Barbara Berlusconi possiamo dire di tutto tranne che non ci stia provando a cambiare qualcosa.
Ha mandato via Laura Masi che era 20 anni al suo posto, ha fatto la lettera d'intenti per il nuovo stadio, ha cambiato la sede sociale, aveva addirittura portato alle dimissioni il cravattato, insomma ci sta provando sul serio a cambiare questo stato di cose ma il problema è che quelle poltrone sono come le cariche politiche, chi le ha non le lascia tanto facilmente e la meritocrazia non è un concetto che si può applicare facilmente per questo credo che Barbara non riuscirà a cambiare profondamente il Milan in tempi brevi.
Hubo un tiempo en que el Milan fue el rey del mundo. Nadie le hizo sombra.
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sickboy
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Re: Luca Serafini

Messaggio da sickboy »

Sai, questo... questo è un caso molto, molto complicato, Maude. Un sacco di input e di output. Fortunatamente io rispetto un regime di droghe piuttosto rigido per mantenere la mente, diciamo, flessibile.
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nordahl
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Re: Luca Serafini

Messaggio da nordahl »

Il Milan il suo terzo scudetto lo ha vinto nel 1907
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nordahl
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Re: Luca Serafini

Messaggio da nordahl »

COSA CHIEDERE A RINO
C’erano molte bugie dietro le quinte e trasparivano chiaramente in molte battute recitate sul palcoscenico. Quel feeling granitico tra Vincenzo Montella e la proprietà rossonera non è mai esistito: dopo averlo appreso dalle notizie dei contatti con Antonio Conte già nella tarda primavera scorsa, se ne sono avute conferme ineluttabili a cavallo tra l’estate e l’autunno. Adesso è finita.
Montella sembrava destinato a resistere soltanto grazie a motivazioni economiche, il costo della liquidazione del suo staff sommato a quello dell’ingaggio del nuovo. La soluzione Gattuso risolve la questione per metà, aggiungendo la netta sensazione che Fassone e Mirabelli lo avessero riportato a casa pronto casomai per l’eventualità, esorcizzata fino ad oggi soltanto dal cammino in Europa League.
Sulla tempistica possiamo discutere fino a notte, non porterebbe a nulla. Se è vero che la migliore giustificazione del tecnico era quella di dover assemblare una squadra rivoluzionata in toto, è altrettanto vero che Fassone e Mirabelli occupano ruoli e mansioni inediti nella loro carriera. La prima volta si può sbagliare, la seconda non sarà più lecito.
I capi di imputazione per l’allenatore esonerato sono molti e anche molto precisi. Dopo 5 mesi il Milan non ha una formazione titolare, non ha un modulo definito, non ha un sistema di gioco evidente, non ha nessuna “idea di calcio” sbandierata solo a parole. In compenso, in campionato ha tutta una serie di numeri che ne sottolineano ferocemente il fallimento: dal distacco dalle prime alla povertà assoluta di punti e gol fatti, dal numero delle sconfitte all’anemia di San Siro, dalle statistiche partita per partita sino al numero di giocatori impiegati in ruoli impropri. Nella stessa gara contro il Torino, che i rossoneri strameritavano di vincere, è stata alla fine più grande la paura di perdere: i miracoli di Donnarumma hanno offuscato errori difensivi che si ripetono costantemente da inizio stagione (collettivi e individuali), le occasioni a favore sono parse sempre frutto di iniziative individuali estemporanee più che di manovre organizzate. Sistematicamente assenti. Per entrare in area questa squadra deve fare percorsi tortuosi e interminabili.
Via Montella, a Gattuso non possono che essere chieste le cose basilari mancate in questa disamina: una formazione, un sistema di gioco supportato da un modulo adeguato, una ferocia agonistica fin qui assai lacunosa. Se sarà capace di realizzare questo lavoro - inutile chiedergli rimonte impossibili -, aiuterà ciascun giocatore ad esprimersi al massimo delle proprie possibilità. Così potremo finalmente cominciare a pesare anche un mercato che non ha portato in rossonero fenomeni conclamati, ma nazionali più o meno giovani dal rendimento (anche recente) certificato. Con questa maglia, però, si sono persi tutti come nel bosco la sera.

Luca Serafini
Il Milan il suo terzo scudetto lo ha vinto nel 1907
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