sickboy ha scritto: ↑lunedì 16 dicembre 2019, 22:20
E qui si torna sempre a capo a un discorso: come cazzo è che il 99% dei giocatori che arriva in sto merdaio perda la gran parte del talento che ha sempre dimostrato fino a quel punto?
Provo a rispondere, me lo sono chiesto un mare di volte.
Per una serie di motivi.
1) forse il più importante
Manca la società.
Il pesce puzza dalla testa.
Ridicoli nell'ultimo decennio berlusconiano (una su tutte, purtroppo nemmeno la peggiore, uno dei due a.d. che si odiano e si fanno guerra e dispetti, che ha una relazione sentimentale con il centravanti, tipico delle commedie sexy con Edwige Fenech e Lino Banfi).
Poi Fassone e Mirabelli, poi il fondo speculativo usa.
La società conta, deve proteggere i giocatori, aiutarli a crescere correggendo gli sbagli, tutelarli tecnicamente, atleticamente, psicologicamente...
2) Una serie di pressioni, una maglia pesante, uno stadio imponente, un sacco di attenzioni mediatiche (ti esaltano in fretta alla gourcuff, ma ti stroncano altrettanto rapidamente se sbagli 2 partite), una tifoseria esigente (ricordo fischi a fior di campioni in anni felici)
Giocare altrove può essere molto più facile sotto molti punti di vista
3) Una tifoseria particolarmente esigente di suo, abituata a vincere ed a vedere palloni d'oro in campo, incazzata come una biscia per essere caduta in basso, senza prospettive di risalita a breve termine, in un tunnel senza luce nel fondo.
È dura, dopo avere bacchettato a caviale e champagne, passare alle bruschette con la scamorza (o se preferite, dalle vacanze alle Maldive o ai Caraibi, al fine settimana in mezza pensione a Misano Adriatico)
Purtroppo non c'è pazienza, anche se comprensibile.
4) Troppi cambi in panchina
Negli ultimi 6 anni (dal gennaio 2014 ad oggi):
-Allegri
-Tassotti (per una partita, ma comunque c'è stato)
-Seedorf
-Inzaghi
-Mihailovic
-Brocchi
-Montella
-Gattuso
-Giampaolo
-Pioli
Sono 10 allenatori in 6 anni (se volete togliere il Tasso fanno comunque 9 in 6 anni)