"Se non avessi picchiato con l'auto e battuto forte la testa, era il 2 agosto del '93, sarei stato una bestia per tanti anni ancora. Mi sentivo un leone, nei test nessuno aveva i miei valori in quel Milan in quanto a velocità, potenza, tecnica, resistenza. Ricordo che bucai la gomma e che mi fermai all'autogrill per farmela cambiare da un benzinaio. Ricordo che percorsi ancora qualche chilometro, poi c'è il vuoto. Avevamo giocato a Marassi, io stavo tornando a Torino". Da Rita. "Ma dov'era il problema? Con Schillaci si era già lasciata e io ero libero. Venne all'ospedale, sapeva che tutti l'avrebbero vista, se ci fosse stato qualcosa da nascondere lo avrebbe fatto?". Due giorni tra la vita e la morte, il coma, il risveglio. "All'inizio parlavo come un bambino. Avevo i riflessi lenti e non me ne accorgevo. Anche in campo, quando tornai, ero lento, ma ogni cosa poi andò a posto, due stagioni dopo ero di nuovo fortissimo, ero sicuro che avrei giocato la finale di Coppa dei Campioni 1995, Milan-Ajax a Vienna. Invece Capello mi tenne fuori, lui non dà mai spiegazioni. Crollò tutto. Persi la voglia, sbagliai. Quella sera è finita la mia carriera"
Buon compleanno a Gianluigi Lentini, protagonista di uno degli affari piú controversi della storia del nostro club, grande talento svanito nel niente dopo quel maledetto incidente.