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Se avete tempo leggetevela tutta che ne vale la pena, vi riporto comunque questa passaggio:
Parliamo di calcio. A Milan Channel cominci facendo questa cosa che nessuno fa, la «partita tattica» e lì io finalmente vedo i movimenti del Milan spiegati.
Io cerco di fare questa cosa perché mi piace, venendo dal basket, essendo quindi obbligatoriamente analitico, non sopporto l'idea che nel calcio questa parte sia completamente lasciata per conto suo e quindi provo a fare una cosa rivoluzionaria. A questo punto Bonan di Sky (16) dice: «Facciamo una cosa, io ho questa trasmissione di calcio mercato, vorresti qualche volta fare l'ospite?». Io dico: «Ma non so se sono all'altezza». Lui dice: «Tu vieni poi ti facciamo prevalentemente domande sul Milan». Quello che succede è che però dopo quella parte lì lui mi propone un programma la domenica, si chiama Sky in Campo, dove, per la prima volta, uno che non è un ex calciatore, ma un giornalista, viene messo di fianco ad altri giocatori...
Qual è l'esito di questa esperienza?
No, Sky in Campo fantastica, però bisogna dire che a Sky in Campo ci sono delle persone che io conosco, come Billy Costacurta, il problema qual è? Che quell'estate vengo preso da Federico Ferri, uomo molto in crescita in Sky, e mi mette a commentare stavolta la Coppa America, quindi alle due, tre del mattino e lì, purtroppo, questi qua mi propongono di andare al vertice di Sky cioè Sky Calcio Show, quindi io devo andare alla trasmissione di punta a parlare di calcio, ma non è più il mio calcio, perché non è né il Sud America, né il Milan... Io registro una puntata...
Quella trasmissione non è il mio genere e il contesto è molto poco adatto: io non amo il calcio per niente, il gioco lo amo da morire ma il modo in cui viene commentato in trasmissione a me non piace. Figurati, dopo che hai a che fare col mondo americano, dover arrivare in quel contesto è impraticabile. Io ho ricevuto una serie di telefonate di politica... Cioè c'è gente che mi ha telefonato dicendo: «Allora ora ti do la mappatura politica di Sky, questo è in quota questo...». Io l'ho interrotto e ho detto: «Io voglio parlare dei tiri di LeBron, lei di cos'è che mi vuole parlare esattamente?».
E i giorni successivi addirittura un sms anonimo: «Calcio = voti, attento a quel che dici». Eeh?? No no, grazie... Io il martedì decido che per me è finita lì, il giovedì vado da Guadagnini, mio direttore dell'epoca, dicendogli: «Guarda, per me finisce qua».
Io non sopporto il buonismo del calcio, un sacco di cose non si dicono, non si possono dire e allora che cosa stai lì a fare... E se provi a fare qualcosa di diverso è un problema perché stai facendo qualcosa di diverso, quindi non è il mio posto, il mio posto, se c'è nel calcio, è provare a fare il narratore...