MagicMikeMaignan ha scritto: ↑martedì 28 febbraio 2023, 12:28
Che paese di merda che è l'Italia... siamo la Terra dei NO.
Gli inglesi che pure sono iper tradizionalisti non ci hanno pensato più di tanto a buttare giù Wembley. Noi dobbiamo sempre creare problemi per tutto.
Vogliamo le rinnovabili, ma le pale eoliche vicino casa no. La spazzatura è un problema ma l'incenaritore? Guai!
Beppe Sala fulgido esempio di politico cialtrone e incapace, che viene portato ad esempio come un grande politico da quei buffoni degli amici suoi.
Sai, questo... questo è un caso molto, molto complicato, Maude. Un sacco di input e di output. Fortunatamente io rispetto un regime di droghe piuttosto rigido per mantenere la mente, diciamo, flessibile.
sickboy ha scritto: ↑mercoledì 1 marzo 2023, 17:51Beppe Sala fulgido esempio di politico cialtrone e incapace, che viene portato ad esempio come un grande politico da quei buffoni degli amici suoi.
un politico con la P maiuscola, cercherebbe un privato a cui vendere/affittare/dare in gestione lo stadio.
Stiamo parlando di San Siro, non del campetto dell'oratorio di Abbiategrasso.
San Siro è un marchio forte.
Fai un bando pubblico, e ne ricavi qualcosa di buono per il tuo comune.
Poi il privato ci potrà fare i concerti dei Maneskin o della Pausini, le partite dalla nazionale (maschile, femminile o under 21) magari qualche gara di rugby, la messa di Papa Francesco o quel cazzo che ti pare.
Un politico con i coglioni, si attiverebbe per trasformare la cosa in una risorsa.
Beppe Sala piange miseria, con il cerino in mano
Il Milan il suo terzo scudetto lo ha vinto nel 1907
Purtroppo in Italia c'è una classe dirigente, da destra a sinistra senza eccezioni, di cialtroni incapaci.
Ciò è frutto di decenni di devastazione dell'istruzione pubblica e del portare avanti idee pseudo liberiste che hanno fallito ovunque nel mondo tanto quanto il comunismo, ma con meno pubblicità.
Sai, questo... questo è un caso molto, molto complicato, Maude. Un sacco di input e di output. Fortunatamente io rispetto un regime di droghe piuttosto rigido per mantenere la mente, diciamo, flessibile.
Un piccolo assaggio di come sarebbe l'iter se si dovesse scegliere di puntare su La Maura, e sarebbe solo l'inizio:
Repubblica: per la variante al PGT basta la determina dell'assessore come nel 2015
L'ippodromo è l'area d'oro per eccellenza nella città del mercato immobiliare da record assoluto in Italia: quasi un milione di metri quadrati di prati, cavalli e scuderie. Ed è anche un'area tutelata, perché è nel Parco Sud e perché su una parte c'è un vincolo monumentale dall'ormai lontano luglio 2004. Ma quello che in 25 anni di discussioni e tentativi dei vari signori del mattone milanese non è mai stato fatto, in realtà formalmente è del tutto fattibile. E sarebbe proprio questa corsia veloce ad aver spinto il Milan, e di rimando Sala è la convinzione di molti, a sparigliare tutte le carte e fare quella svolta che dal piano A del nuovo stadio da costruire abbattendo il Meazza ora punto tutto sulla pista Maura dell'ippodromo: si può fare, e anche velocemente.
Lo dimostra un precedente datato 9 giugno 2015: bastò una determina dirigenziale dell'assessorato all'Urbanistica del Comune per abbattere l'ippodromo del trotto a fianco al Meazza e consegnare 130 mila metri quadrati di prati al cemento di un nuovo quartiere. Certo un conto è l'iter formale, altro conto è la scelta politica. In Consiglio comunale già è stata presentata una mozione, primo firmatario Rosario Pantaleo, consigliere comunale del Pd e vicepresidente del Parco Sud, che preventivamente chiede di non fare nessuna variante al Pgt all'ippodromo. In pratica, di dire no. Ma il precedente del trotto dice che la giunta potrebbe anche evitare il voto in aula. Il dirigente che firmò quella determina dirigenziale si chiamava Giancarlo Tancredi. Lo stesso Giancarlo Tancredi che oggi è assessore all'Urbanistica. Allora era invece assessora all'Urbanistica Ada Lucia De Cesaris, la stessa che oggi come avvocato amministrativista è partner dello studio legale che ha lavorato al dossier nuovo stadio per le squadre.
Quale sarebbe la corsia formale per arrivare a costruire sulla Maura? Tutto l'ippodromo, quasi un milione di metri quadrati ancora di proprietà di Snaitech anche se sulla Maura è già stato fatto un preliminare di vendita, sono nel Parco Sud. E dunque hanno una tutela ambientale. Ogni progetto di modifica edilizia deve essere sottoposto al parere dell'ente parco. Che di norma dà parere negativo a ogni cementificazione. C'è un però: quel giudizio non è vincolante per il Comune, tanto più quando si tratta di un'opera pubblica. E se è vero che i terreni della Maura sono privati, la finalità pubblica di uno stadio è tesi più che sostenibile. Più difficile da superare sarebbe il vincolo monumentale che c'è sull'ippodromo del galoppo storico e sulla pista di allenamento di Trenno, ma non fu mai messo sulla Maura e in questa fase si parla di costruire lì il nuovo stadio: sono 314 mila metri quadrati, quasi quanto il parco Sempione.
Il timore del partito del no ovviamente è che quello sia solo il primo passo. Ma anche per la Maura il superamento della tutela ambientale del Parco Sud non sarebbe ancora abbastanza. Il Comune dovrebbe poi comunque fare una variante al Piano di governo del territorio. Perché è vero che l'area oggi è inserita con una funzione sportiva, ma è anche vero che passare da una pista per i cavalli a uno stadio da migliaia di posti e a tutti gli annessi e connessi, dai parcheggi ai ricchi spazi commerciali che sono la vera leva per i ricavi, c'è una bella differenza urbanistica. La via maestra sarebbe far passare la variante in Consiglio comunale. Ma con una forzatura politica la giunta potrebbe anche cercare di evitare il voto in aula. Con una determina dirigenziale come nel 2015.
Hubo un tiempo en que el Milan fue el rey del mundo. Nadie le hizo sombra.
A nessuno sorge il dubbio che ci metteranno i bastoni fra le ruote in tutti i modi e che le merde sceglieranno la via più facile, realizzandolo prima? Cardinale ha chiaro come funzionino le cose da queste parti?
masterluke ha scritto: ↑venerdì 3 marzo 2023, 12:54
A nessuno sorge il dubbio che ci metteranno i bastoni fra le ruote in tutti i modi e che le merde sceglieranno la via più facile, realizzandolo prima? Cardinale ha chiaro come funzionino le cose da queste parti?
questa possibilità è da mettere in conto, se vai all'ippodromo, resti a dover trattare con una amministrazione comunale ostile.
ma credo che non convenga nemmeno a beppe sala andare allo scontro frontale con Associazione Calcio Milan, perchè avrebbe da perderci.
in realtà l'opzione Sesto S.G. sarebbe una sconfitta per tutti, certamente per noi ma anche per il Comune di Milano.
non penso che a Palazzo Marino siano così folli da boicottare lo stadio rossonero costringendo anche noi a farlo nell'hinterland
naturalmente non è detto: non vorrei avere torto, sopravvalutando l'intelligenza dell'attuale primo cittadino meneghino
Il Milan il suo terzo scudetto lo ha vinto nel 1907
Per la costruzione del nuovo stadio del Milan, in questo momento l'area di San Donato Milanese è favorita su quella di Sesto San Giovanni. La Gazzetta dello Sport in edicola oggi spiega i motivi: prima di tutto, è la zona su cui il Diavolo potrebbe cominciare a costruire prima. L’aspetto economico, naturalmente, non è in secondo piano, ma uno dei pregi più importanti di quest'area è sicuramente la posizione in quanto si trova tra l’autostrada A1 e lo svincolo che porta alla tangenziale Est, due delle arterie di grande scorrimento della città (lo stadio sarebbe poi raggiungibile piuttosto facilmente anche in metro e ferrovia).
