Leandro Nesi a Overtime!

12 min ·
Everything is gonna change.
Il terremoto notturno si è un filo assestato e vale la pena, forse, scendere ancora più nel dettaglio di quanto l’analisi di Simone non abbia già fatto.
Houston
Aveva una miriade di buoni motivi per mettere in piedi la trade, anche senza considerare gli scazzi (che hanno avuto una parte importante) fra Harden e Paul.
L’efficienza in calo di Chris Paul.
L’impossibilità di trovare un gioco diverso dall’ISO-ISO-ISO l’anno scorso
L’impossibilità di rimanere competitivi scambiando Capela+Gordon
Chris Paul ha segnato 1.05 punti per possesso di isolamento tre stagioni fa. Ha avuto un’annata mostruosa l’anno scorso, andando a segnare 1.15 punti per possesso due anni fa (migliore nella Lega), ma durante l’anno scorso è crollato a 0.88 PPP in ISO.
Questo è sicuramente dipeso da molti fattori: una minore esplosività, un jumper un pelo meno affidabile, meno possessi e soprattutto meno possessi uno dietro l’altro, un supporting cast che, specie con la second unit, non destava particolari preoccupazioni per gli avversari. Da considerare, chiaramente, anche gli infortuni che CP3 ha dovuto fronteggiare e che l’hanno costretto a giocare in condizioni non ottimali per buonissima parte della stagione.
Nonostante CP3, Houston ha fatto veramente tantissima fatica ad uscire dal canovaccio tattico degli isolamenti. Vista la proverbiale inefficienza degli isolamenti di Russ, specie se finiscono con una tripla od un long-two, è ragionevolmente impensabile che Houston si possa ancora affidare così tanto agli isolamenti. Harden, che ha avuto un’annata mostruosa da un punto di vista realizzativo e in termini di efficienza, è in ogni caso andato lontanissimo dal giocarsi un titolo. Proprio la sconfitta, cocente quanto brutta per come è arrivata (ricordiamo che Durant era fuori nelle ultime gare della serie), potrebbe aver fatto fare più di una riflessione al Front Office e al barba stesso su quanto quel sistema fosse premiante. E, sembra, si sia optato per il “non abbastanza”. A questo punto rimane enorme curiosità nel vedere James Harden tornare ad un ruolo più da Shooting Guard e meno da portatore primario e, soprattutto, sembra ad oggi plausibile immaginarselo in un gioco off-the-ball “simil Steph”, con tantissimi screens e flare screens lontani dalla palla portati per mettere in difficoltà la difesa sulla scelta cambio-inseguo. In questo la batteria di tiratori “di contorno” di Houston potrebbe veramente essere di importanza assoluta, così come la possibilità di avere uno o due taglianti efficaci al ferro.
Cerco di andare un pelo più in profondità quando dico che sembra plausibile vedere Harden giocare, off the ball, “simil Steph”.
Chiunque abbia visto una partita di Golden State negli ultimi anni, con o senza Kevin Durant, avrà visto Steph muoversi continuamente, continuamente, senza palla. Ora, un giocatore senza palla si può muovere con vari scopi, che ora giusto per comodità riassumo asciugando all’osso in sole tre opzioni:
Uscire da uno (o più) blocchi per ricevere il pallone.
Tagliare a canestro
Portare un blocco.
In realtà è facile immaginare che le cose siano più complicate, ma vabè.
Ora, nel suo continuo movimento, Steph ha una capacità sostanzialmente unica di fare tutte e tre le cose. Non solo. Quando Steph va a prendere un blocco, tipicamente la difesa è terrorizzata dal fatto che Steph possa trovarsi libero e ha quell’attimo di indecisione su chi deve seguire Steph. Sono cose strutturate, ogni squadra sceglie se cambiare o inseguire sui blocchi, ma con Curry è cruciale non perderlo. Mai. Quindi spesso, per paura, lo seguono in due. Al tempo stesso, andando a prendere un blocco, il #30 di Golden State spesso blocca a sua volta, che sia per l’uscita del Klay di turno o che sia per il taglio a canestro di Klay. Non importa. È proprio avere tantissime opzioni che mette le difese in difficoltà. Spesso, Steph approfitta del momento di indecisione della difesa per scappare a canestro e ricevere un passaggio e, con la difesa messa male, è super efficiente nella conclusione.
Ecco. Harden mi piacerebbe vederlo giocare così, specie con la palla in mano a Russ. Per mille motivi. Faccio un esempio:
quintetto Russ, Harden, Gordon, Tucker, Capela.
Russ in ala, palla in mano. Capela porta il blocco.
Tucker in angolo, lato di Russ.
Harden e Gordon sul lato debole, a bloccarsi l’un l’altro. La difesa deve scegliere se:
Uscire sul pick and roll Russ/Capela o tenere il lungo dentro. Se tiene il lungo dentro, matematico che Russ lo punterà, e in quelle situazioni è devastante.
Deve decidere cosa fare su Harden e Gordon, stare attenta a non perderli e soprattutto non può aiutare in nessun modo al centro dell’area, né con i difensori di Gordon e Harden né con quello di Tucker, storicamente eccellente nella tripla in angolo.
Un grattacapo continuo, ogni singola azione. Anche le migliori difese faticherebbero ad ottenere una risposta ovvia a questo rompicapo.
E, proprio per tutto questo, penso che Harden “alla Steph” off the ball possa essere un’arma devastante, specie con il supporting cast di cui dispone Houston.
Pare che Houston avesse pensato anche di percorrere una via alternativa, ovvero la cessione di Capela + Gordon ma sarebbe sembrata una mossa azzardatissima e dai risultati veramente impronosticabili.
OKC
OKC smonta, dando a Russ la possibilità di giocare in una squadra con ambizioni da contender, come gesto di gratitudine per 11 anni giocati al 110%, ogni sera, ogni allenamento. Intanto, per quel che a volte l’NBA ha fatto vedere (qualcuno ha pensato a Thomas?) bene così. Molto bene.
I Thunder sono ad un discreto bivio. I playoff con questo core molto difficilmente possono essere interessanti come strada da percorrere, nonostante il quintetto CP3-Shai-Roberson-Gallinari-Adams possa almeno tentare di ambire all’ultimo posto per i playoff. Però:
- La panchina non esiste, e quel che esiste non è bellissimo. Dennis escluso.
- Arrivare ai playoff (ammesso di riuscire) e uscire al primo turno per 4-0 o 4-1, o ancor peggio arrivare noni o decimi è quanto di peggio esiste nell’NBA. Difficile OKC voglia mettersi in questa condizione.
È più probabile quindi la cessione di CP3 (complicatissima per il suo contratto, il suo calo di efficienza, la sua età e il suo fisico) o di altri assets (Adams, che però non credo abbia tantissimo mercato, Gallinari che è in scadenza e può far gola a più di qualcuno in corsa playoff, magari a febbraio, magari per altre scelte).
Notizia dell'ultima ora (sempre Woj) è che il piano di OKC è non far fare neanche una partita a CP3 in maglia Thunder. Quindi cessione immediata (resa possibile dal fatto che solo un giocatore di OKC era coinvolto nella trade) e rebuilding totale.
Chi vince?
Forse entrambe.
OKC una volta andato via PG ha in ogni caso abbandonato le velleità da contender per andare verso un ridimensionamento. Le scelte prese per Grant davano ampio modo di pensare alla cessione di Russ che infatti è avvenuta puntuale. CP3 è bruttino da piazzare e ancora peggio da pagare. Un buyout è complicatino, visto che gli mancano ancora più di 120 milioni da racimolare di qui a fine contratto. Ma qualcuno disposto a fare una follia per Chris ci potrebbe pure stare, Miami sembra l’indiziata numero uno da questo punto di vista ma chissà. Vedremo cosa succederà.
Houston rimane competitiva, si libera di quello che è destinato a diventare uno dei contratti peggiori della Lega e prende un agonista mostruoso da affiancare alla propria Stella. In più, i due sono anche amici, il che dovrebbe favorire il comune effort per trovare la quadra.
Can’t wait.