IlFuSheva_7 ha scritto: ↑lunedì 14 gennaio 2019, 14:45
bek ha scritto: ↑lunedì 14 gennaio 2019, 14:31
Sì e no... anche le squadre di medio livello (che, come dici tu, dispongono di risorse non indifferenti) rimangono tuttora più attratti da altri tipi di attaccanti (es. Richarlison). L'unico italiano che è andato in Inghilterra negli ultimi anni è Gabbiadini che ha altre caratteristiche e ha comunque fallito.
Mah, io penso che il mercato sia cristallizzato ormai.
Prendiamo Kane del Tottenham, invendibile, dopo Neymar ti chiedono 250-300 milioni quindi è destinato a rimanere a Londra, fino a qualche anno fa sarebbe già stato a Madrid o Barcellona o allo United,vedi Bale, oggi è molto ma molto probabile che finisca la sua carriera li.
Cosa voglio dire, che quando non c'è sul mercato una grande o buona disponibilità di giocatori forti che si muovono il discorso che fai tu viene a cadere, a quel punto se una squadra cercherà un buon attaccante che la mette dentro con buona continuità non si farà problemi a presentarsi dal Cutrone di turno con i soldi veri, magari strapagandolo pure, lasciando perdere preferenze tecniche o caratteristiche del giocatore.
Ma poi il mercato sta impazzendo, chi ha un giocatore che inizia a fare intravvedere buone cose imposta prezzi assurdi, se Piatek vai a chiederlo al Genoa ti chiederà minimo 50-60 milioni, cosi come Barella, così come Chiesa e non sono giocatori che ti fanno subito la differenza, sono ragazzi con buone-ottime prospettive che però potrebbero anche rimanere buoni ottimi giocatori ma mai diventare campioni.
Cutrone se si conferma a questi livelli e noi non cominciamo a ingranare seriamente per tornare a livelli accettabili, entro un paio d'anni ci saluta, a prescindere da se lo blindiamo o meno. Termine quest'ultimo che, fatta eccezione per alcuni rari casi, è diventato ormai obsoleto.
Ovviamente non gliene farei mai una colpa. Siamo diventati questo e lo abbiamo voluto noi. Al massimo una squadra di passaggio o di slancio per giocatori di prospetto (Paqueta), ma non più un punto d'arrivo, a meno che non si tratti di prepensionati a parametro.
Inutile stupirsi e aspettarsi chissà che. Oggi chi viene al Milan non trova una squadra con ambizioni. Tante chiacchiere bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla.......
Sempre gli stessi discorsi triti e ritriti da oltre un decennio e siamo sempre punto e a capo. Anzi, un passo avanti e due dietro. E una mentalità da provinciale sempre più evidente.
O qualcuno si decide a smuovere seriamente le acque (Elliot-Uefa) oppure questa situazione è destinata a pervadere ancora a lungo e forse addirittura a peggiorare.
Abbiamo riciclato duemilaottocento giocatori mediocri, meno mediocri, discreti e meno discreti nel corso degli ultimi 7-8. Cambiato allenatore senza mai realmente credere in nessuno di loro ma solamente per presunta intuizione alla Guardiola. Cambiato il numero 9 come fossero calzini. Cani e porci e signori che non hanno combinato un cazzo in carriera posso arrivare e ambire alla 10 di Rivera, Gullit, Savicevic, Boban e Rui Costa. E mi fermo quì per decenza.
Che non fossimo più quelli di prima era palese. Ma arrivare a quello che siamo diventati oggi era quantomeno inimmaginabili anche per menti malate e diaboliche come l'ex duo malefico.
Quindi non c'è da stupirsi affatto se il mercato sia quello che è. Che veniamo snobbati anche dagli scarsi come Pjaca e Muriel, giocatori che un tempo neanche troppo remoto avrebbero fatto la fila di fronte a Milanello anche solo per partecipare a una sessione di allenamento forzato. Se Fabregas sceglie Monaco a Milano e lo Sciaquatore di Bocche ci mette due mesi a capire in che situazione si sia cacciato (anche per colpe sue in ogni caso, questo va detto) tanto da decidere di sputtanarsi due volte in un anno e tornare al mittente in ginocchio e con stipendio ridotto.
This is it.
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